
Le scorse elezioni politiche del 24-25 febbraio hanno visto l’affermarsi di un movimento portatore del sentimento dell’anti-politica – il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo – tra le cui principali connotazioni vi è una diffidenza nei confronti dell’Unione Europea, tale da arrivare a paventare un referendum per l’uscita dell’Italia dalla moneta unica. L’ascesa di Grillo nel panorama politico italiano rappresenta solo l’ultima declinazione di un fenomeno, quello dell’euroscetticismo – a volte sconfinante addirittura nell’anti-europeismo -, che in Europa si sta diffondendo già da qualche anno.
Quello che inizialmente era un dissenso verso l’euro e verso le politiche di austerità si è allargato a comprendere tutte le forme di protesta contro la politica tradizionale, che hanno trovato terreno fertile nell’incapacità dei governi di offrire una via di uscita credibile dalla crisi economica. Movimenti di democrazia “liquida”, ma anche partiti “personali”, si sono imposti all’attenzione delle cronache per aver saputo intercettare il disagio nei confronti della politica “di Palazzo” e dei partiti tradizionali, offrendo la prospettiva di nuove – e per certi versi ancora incognite – forme di rappresentanza.
Nuovi movimenti, sorti per l’occasione o rinvigoriti dalla crisi economico-politica, hanno guadagnato rapidamente consensi in tutta Europa, con connotazioni diverse da paese a paese. In alcuni casi, la sempre maggiore ingerenza della Commissione europea nelle politiche economiche nazionali, dettata dalla necessità di fare fronte alla crisi del debito, ha sicuramente contribuito a far sì che nascessero nuove ondate di euroscetticismo tra la popolazione dei paesi europei, che ha trovato facile sponda politica in movimenti e partiti che hanno fatto della diffidenza verso Bruxelles la propria bandiera. In altri casi, invece, il sentimento anti-europeista rappresenta addirittura la connotazione principale della struttura ideologica di riferimento di movimenti populisti e nazionalisti.
Questo Dossier ISPI propone una riflessione approfondita proprio sul tema dell’euroscetticismo e delle sue diverse manifestazioni nei vari contesti europei, offrendo dapprima una mappatura di tali movimenti e partiti politici, analizzandone successivamente alcune specificità.
(foto Swissmacky-Shutterstock)
 |
 |
|
|
DALL'ISPI
Un pericoloso mix di sottocultura e protezionismo Antonio Padoa-Schioppa new
No democracy, no Europe: contro la trappola dell'ansia Maurizio Ferrera new
Ripartire dall'Europarlamento Beda Romano new
Grecia: La fiducia è obbligata Dimitri Deliolanes new
Spagna e Portogallo: Al riparo dal contagio Carlos Carnero new
Germania e Austria: Il fascino dell'Euro a più velocità Paolo Lepri new
Se all'UK Independence Party non basta l'opting out Stefano Pilotto new
Ungheria: Europeismo "à la carte" Paolo Guido Spinelli new
Netherlands: Geert Wilders, the Dutch "Cricket" Marlene Spoerri Carnegie Council for Ethics in International Affairs new
Finlandia: A scoppio ritardato Mattia Zulianello new
Precedenti:
Crisis and Austerity: Is Europe a Declining World Power? ISPI Studies (Marzo 2013)
SOS Europa: Disgregazione e ritorno all'odio? ISPI Dossier (Ottobre 2012)
Multimedia:
Il referendum sull'UE: la scommessa di Cameron Giancarlo Aragona
Eventi:
Non solo Grillo: Euroscettici d'Europa
DAL MONDO
PARIGI
(Le Monde) "L'invasion des grillons"
MADRID
(El Pais) "Europa salva al euro, pero pierde a los ciudadanos"
BRUXELLES
(Carnegie Europe) "Europe's Stagnant Future"
|